No, decisamente no.La trama è decisamente banale, a tratti anche noiosa.Prendiamo Maddy, che dopo essere licenziata inizia a cucinare torte, la sua vera passione, nella speranza di diventare felice, ma in realtà ogni pagina sembra più depressa, e Matt, pieno di problemi familiari e incasinato come pochi. Mettiamoli assieme e misceliamo per bene. Cosa abbiamo? Un libro con pessimi protagonisti, noiosi e alquanto incasinati. Servire ad uno psicologo, anche se probabilmente pure lui non saprebbe come metterli a posto.Maddy è la voce narrante del libro, per cui di lei dovremmo sapere più o meno tutto. Invece no, praticamente non sappiamo nulla. Solo che si diverte a descrivere le persone attraverso i vari tipi di torte. Bello per le prime 50 pagine, ma poi che noia! La metà delle torte nemmeno le conoscevo, per cui non sapevo nemmeno figurarmele.Durante il libro Maddy sviluppa una storia d’amore con Matt, un uomo di cui avrei fatto seriamente a meno: ha un atteggiamento sfuggevole, tant’è che ero certa che ad un certo punto sarebbe venuto fuori un qualche scheletro nell’armadio, ma soprattutto piatto come pochi personaggi. La parte romance, nel complesso, resta abbastanza nascosta, coperta dalle torte cucinate da Maddy.Il finale poi… Cara Jules, giuro che un capitolo in più non ti avrebbe ucciso, eh! No, perché l’epilogo è tutto fuorchè un epilogo, non c’è nemmeno il tempo per le presentazioni!La protagonista, poi, sogna continuamente di essere intervistata da questo e quel personaggio famoso: ecco, questa è stata la cosa più brutta e deprimente dell’intero libro!L’unico motivo per cui do 2 stelle e non una è il fatto che ci sono a fine di ogni capitolo delle ricette di torte molto interessanti. Che non farò mai, perché ho capacità culinarie pari a zero e darei subito fuoco alla cucina, però comunque molto interessanti.